SANTA MARIA DI CASTELVECCHIO

Importante testimonianza del periodo medievale, l’insediamento di Santa Maria di Castelvecchio sorge su uno sperone roccioso, proteso nella Valle del Treja e prospiciente il borgo di Calcata.
Abbandonato completamente dai suoi abitanti già nel 1600, conserva, ancora riconoscibili, i resti di alcuni degli antichi edifici.
Il castrum vero e proprio occupava la parte più esterna della rupe, separata dal restante pianoro da un profondo fossato, oggi parzialmente interrato, che la tagliava in direzione nord-sud.
Qui si innalza, dominante, un imponente torrione a base quadrata costruito con grandi blocchi di tufo, nei dintorni si aprono pozzi ipogei e diversi abitati rupestri.
All’esterno del vallo sono i resti ben riconoscibili di un complesso religioso del XIV secolo, costituito da una chiesa e un antico convento, e del muro difensivo che lo circondava.
Nelle pareti dello sperone di tufo rosso, all’interno della cinta difensiva di Santa Maria, si intravedono numerose cavità, un tempo abitate, un breve percorso consente di raggiungerne alcune.
L’intero insediamento è stato oggetto di un intervento di restauro voluto dal Parco che ha rinforzato le mura e ricostruito la copertura della torre per evitare infiltrazioni e crolli. Il lunedì di Pasqua, come vuole la tradizione, la chiesa è meta di una processione e di una festa campestre.

I ruderi della chiesa

Il sito nel suo complesso

La torre