MAZZANO ROMANO
A vederlo dall’alto, si capisce subito perché Mazzano Romano
fu costruito proprio lì: si staglia su uno sperone di tufo a picco sulla valle,
nascosto e facilmente difendibile, ma vicino al fiume e non lontano da vie di
comunicazione importanti.
La storia del suo territorio inizia con i primi
insediamenti dei Falisci, l’antico popolo che abitò la valle per secoli. Quando nel 241 a.C. i Romani invasero l’area, la regione divenne terra di conquista e
venne utilizzata in parte come colonia penitenziaria e in parte data in uso ai
veterani dell’esercito di Roma. Ed è proprio al nome di una famiglia romana,
Matius, e del relativo fondo, Matianus, che si attribuisce l’origine del nome
Mazzano.
Con il crollo dell’Impero, vennero meno sia le grandi vie di
comunicazione, sia le ampie tenute agricole romane. Nei secoli successivi, i
signori spinsero le popolazioni a occupare i siti delle antiche città arroccate
di origine etrusco-falisca, facilmente fortificabili, e quindi più sicuri, in
un’epoca in cui le scorrerie di Saraceni e le bande di briganti rendevano le
campagne molto pericolose.
Lo sviluppo del borgo di Mazzano avvenne nell’alto
medioevo. Le prime notizie risalgono intorno all’anno 750. Non aveva la
consistenza edilizia odierna, possiamo immaginarlo come un castello posto a
caposaldo di un’area agricola, che a sua volta si trovava all’interno di una
più grande azienda agricola, nota come Capracorum, che si estendeva
dall’attuale Prima Porta fino a Nepi e riforniva Roma di grano, olio, vino e
altre derrate alimentari. Durante tutto il medioevo e fino al Rinascimento,
Mazzano diventa un punto di un certo rilievo nella rete delle vie di
pellegrinaggio in quanto vicina a tre importanti strade: la via Francigena, che
dall’Inghilterra e dalla Francia portava i pellegrini a Roma, la via Amerina,
che portava da Roma verso l’Umbria, e quello che oggi è noto come il Cammino
degli Angeli, altra via di pellegrinaggio, soprattutto francescano, che portava
da Roma ad Assisi.
Nel 945 d.C. il potente principe romano Alberico – padre del
futuro papa Giovanni XII – donò l’abitato e il territorio circostante all’abate
del convento romano dei Santi Andrea e Gregorio al Celio, che rimase proprietario
del feudo sino al 1526, quando il paese venne acquistato dalla potente famiglia
degli Anguillara.
Nel 1599, Flaminio Anguillara vendette Mazzano al Cardinale
Lelio Biscia e nel 1658 il feudo passò per eredità alla nobile famiglia dei Del
Drago. I principi lo amministrarono fino agli anni Cinquanta quando, con la
riforma fondiaria dell’Ente Maremma, gran parte del latifondo fu espropriato e
assegnato alla popolazione.
Ancora oggi, l’antico abitato conserva immutato
l’impianto urbanistico medievale, con una struttura elicoidale fatta di vicoli
che seguono le pieghe della rupe. Passeggiando nel borgo, non è difficile
scorgere i numerosi elementi architettonici che ornano le facciate dei palazzi:
bifore, capitelli, modiglioni, cornicioni con stemmi. Decorazioni che ci
raccontano di un passato importante, in cui il borgo era caratterizzato da
edifici di rilievo.