IL CAVONE DI MONTE LI SANTI

Una monumentale necropoli falisca.

Era usanza antica dislocare le aree di sepoltura lungo gli assi viari e intorno alle aree abitate delle grandi città, come a voler delimitare il territorio mediante la posizione delle sepolture degli antenati.

La necropoli del Cavone di Monte Li Santi, una delle più monumentali necropoli di Narce, la città falisca individuata nel territorio a cavallo tra i comuni di Calcata e Mazzano Romano, si colloca proprio lungo una grande strada tagliata nel tufo, una via “cava”, da cui potrebbe essere derivato il nome “Cavone”.

La necropoli fu utilizzata probabilmente sin dalla metà del VII secolo a.C., come ci testimonia una tomba a fossa rinvenuta nei primi scavi effettuati a fine ‘800. Il picco di uso si colloca tra il VI ed il IV secolo a.C., quando le pareti ai lati della via furono ampiamente scavate e lavorate per realizzare numerosissime tombe a camera con facciata rupestre (scolpita nel tufo).

Le tombe, tranne alcuni casi particolarmente elaborati, risultano generalmente fornite di una piccola anticamera e di una camera principale. Questa poteva essere dotata di loculi scavati nella parete, che venivano sigillati con tegole al momento della deposizione del defunto, oppure di letti funebri scavati nella roccia.

La dimensione ridotta della maggior parte delle camere sepolcrali rispecchia il modello sociale della comunità narcense, caratterizzata da piccole famiglie, costituite soltanto da genitori e figli.

Le sepolture dovevano essere state progettate, considerato anche il limitato numero di loculi, o letti funebri, per essere riaperte e riutilizzate per nuove sepolture successive.

Non mancano tuttavia testimonianze di tombe monumentali, caratterizzate da camere di grandi dimensioni e maggiormente elaborate.

Un recente intervento di valorizzazione, realizzato interamente dal Parco, ha consentito la riapertura di tre tombe a camera con ingresso decorato e di restituire, anche se per un breve tratto, quella che doveva essere la vista che si offriva a coloro che attraversavano l’antica tagliata, con gli spazi ricavati per lo svolgimento delle attività di culto sul fronte delle camere sepolcrali.

Le tre tombe oggetto di intervento

L'area vista dall'alto

Interno di una delle tre tombe